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Misurare i progressi: come sapere davvero se stai avanzando dopo i 50

C’è un principio semplice ma potente: ciò che viene misurato, migliora. Per chi ha superato i 50, questa verità diventa ancora più rilevante. In questa fase della vita, il tempo e le energie sono risorse preziose, e misurare i progressi è il modo più sicuro per capire se stiamo andando nella direzione giusta. Senza dati concreti, rischiamo di muoverci a caso, basandoci su sensazioni e non su fatti.

Perché misurare cambia tutto

Quando inizi a tenere traccia di un obiettivo, la tua mente diventa più attenta alle opportunità per migliorare. È un po’ come quando compri un’auto nuova e improvvisamente la noti ovunque: non è che il mondo sia cambiato, ma il tuo cervello ha iniziato a filtrare le informazioni in base a ciò che ora per te è importante. Allo stesso modo, misurare i progressi ti fa vedere dettagli e segnali che prima ignoravi.

Questa attenzione non è un effetto passeggero. Più monitori un aspetto della tua vita, più diventa parte del tuo orizzonte quotidiano. Ad esempio, se inizi a monitorare le tue passeggiate settimanali, noterai più percorsi interessanti, nuove scarpe comode, o magari ti unirai a gruppi di cammino che prima ignoravi completamente.

Il vantaggio della consapevolezza

Misurare ti permette di sapere esattamente dove sei rispetto al tuo obiettivo. Non è una sensazione, ma una fotografia reale del tuo percorso. Come un’azienda che prende decisioni sui dati e non sulle supposizioni, anche tu puoi pianificare meglio i prossimi passi se hai davanti numeri chiari.

La consapevolezza elimina due nemici del cambiamento: l’illusione di fare abbastanza e la frustrazione di non vedere risultati. Con i dati in mano, sai se serve accelerare, cambiare strategia o semplicemente continuare.

Sei passi per misurare e migliorare

1. Chiarisci cosa vuoi migliorare

Parti da un obiettivo significativo per te: migliorare la salute, aumentare il reddito passivo, apprendere una nuova competenza, ridurre lo stress quotidiano. Idealmente, collegalo al tuo scopo di vita o a un valore che ti guida. Un obiettivo senza significato personale è più difficile da portare avanti.

2. Scegli le metriche giuste

Non tutte le misurazioni hanno lo stesso peso. Se vuoi la libertà finanziaria, ad esempio, il reddito totale non è la metrica più utile: conta di più il reddito passivo, perché è quello che ti libera tempo e ti rende indipendente. Se vuoi migliorare la forma fisica, non guardare solo al peso, ma anche a parametri come resistenza, forza, elasticità e circonferenze corporee. Scegli indicatori che raccontino davvero la storia del tuo progresso.

3. Stabilisci obiettivi chiari e temporizzati

Un obiettivo efficace è specifico e ha una scadenza. Ad esempio: “Camminare per 5 km tre volte a settimana entro il prossimo mese” o “Generare 1000 euro di reddito passivo entro fine anno”. La chiarezza ti protegge dalla vaghezza del “voglio migliorare” e ti dà un traguardo concreto da raggiungere.

4. Monitora regolarmente

Prendi l’abitudine di controllare i tuoi dati: una volta alla settimana, una volta al mese o con la frequenza più adatta al tuo obiettivo. La costanza nel monitoraggio è fondamentale. Saltare troppe rilevazioni significa perdere la capacità di cogliere tendenze e correggere la rotta in tempo.

5. Valuta i progressi

Confronta dove sei con dove volevi essere. Se sei in linea, prosegui; se sei indietro, chiediti cosa puoi modificare. Questa analisi ti offre il vantaggio di correggere la rotta senza sprecare mesi. Ricorda: un piccolo aggiustamento oggi può evitare una grande correzione domani.

6. Agisci di conseguenza

Usa i dati raccolti per prendere decisioni concrete. Se qualcosa funziona, rafforzalo; se non funziona, sperimenta approcci diversi. Ogni misurazione deve portare a un’azione, altrimenti resta un esercizio sterile.

Esempi concreti di misurazione dopo i 50

  • Benessere fisico: tenere un diario delle ore di sonno, della frequenza cardiaca a riposo e della qualità dell’alimentazione.
  • Finanze personali: monitorare ogni mese il rapporto tra spese fisse e reddito passivo.
  • Apprendimento: segnare il numero di ore dedicate a una nuova lingua o a uno strumento musicale.
  • Relazioni: contare quante volte al mese dedichi tempo a persone importanti per te, valutando la qualità di questi momenti.

Il legame tra misurazione e motivazione

Quando vedi nero su bianco i tuoi progressi, anche se piccoli, cresce la motivazione. Dopo i 50, questa spinta è preziosa perché ci ricorda che il cambiamento è sempre possibile e che ogni passo avanti conta. Al contrario, non vedere risultati può scoraggiare: per questo misurare serve anche a scoprire miglioramenti nascosti che, senza un dato, non noteresti.

Superare gli ostacoli alla misurazione

Alcune persone evitano di misurare perché temono di scoprire di non aver fatto abbastanza. Ma i dati non sono un giudizio: sono una mappa. Se ti accorgi di essere fuori strada, puoi rientrare in carreggiata prima che sia troppo tardi. Il vero errore è non sapere dove sei.

Strumenti semplici per iniziare

Non serve una tecnologia complessa. Un quaderno dedicato, un foglio Excel o un’app sul telefono possono bastare. L’importante è che il sistema sia facile da usare, perché la semplicità è ciò che ti farà continuare nel tempo.

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Guardare avanti con basi solide

Misurare non serve solo a capire dove siamo oggi, ma anche a prevedere scenari futuri. Analizzando le prestazioni passate, possiamo individuare i fattori che hanno favorito i nostri successi o rallentato i nostri progressi, e usarli per pianificare i prossimi passi con maggiore sicurezza.

Una piccola storia per ispirarti

Maria, 58 anni, voleva migliorare la sua salute dopo un periodo di sedentarietà. Ha iniziato segnando quante volte alla settimana camminava e per quanti minuti. All’inizio erano due uscite da 15 minuti. Dopo tre mesi, senza forzarsi, era arrivata a cinque uscite da 40 minuti. Guardando il grafico dei suoi progressi, Maria ha trovato la motivazione per continuare, e oggi considera quella semplice abitudine un pilastro della sua vita.

Qualunque sia il tuo obiettivo, ricorda: non puoi migliorare ciò che non misuri. E dopo i 50, questo diventa uno strumento di libertà e consapevolezza.

Francesco Bonomelli

Ciao, sono un mental coach specializzato nell'accompagnamento degli over 50 nel loro percorso di crescita personale e professionale. Dopo aver vissuto personalmente l'ansia e la paura del cambiamento, ho sviluppato tecniche efficaci per superare queste difficoltà e trovare il coraggio di esprimere il mio vero potenziale. Attraverso il mio percorso, aiuto le persone a liberare la loro ispirazione, aumentare la motivazione e ottenere serenità e fiducia in se stessi. Una volta terminato questo primo step, lavoro con i miei clienti sul loro personal brand in modo che riescano a comunicare la nuova persona che sono diventati affinché riescano a proporre con sicurezza e successo i propri prodotti ed i propri servizi.